5G, l’Europa si è accorta che il blocco della Cina è tanto fumo e niente arrosto
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5G, l’Europa si è accorta che il blocco della Cina è tanto fumo e niente arrosto | Wired Italia


La Commissione europea sbatte fuori Huawei e Zte, i due campioni cinesi delle telecomunicazioni, dalle sue reti 5G. E sollecita gli Stati dell’Unione a fare lo stesso nel più breve tempo possibile. A tre anni dall’avvio di una stretta da parte di Bruxelles ai danni dei due colossi del Dragone nello sviluppo delle reti di quinta ragione, il processo va avanti troppo a rilento, secondo il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton. Una situazione che “crea problemi di sicurezza e ci espone a dipendenza tecnologica e serie vulnerabilità”, ha detto il politico francese in una conferenza stampa. Motivo per cui Bruxelles decide di mettere il piede sull’acceleratore. E di allontanare le due multinazionali dai suoi appalti per le telecomunicazioni.

La sicurezza del 5G è essenziale per noi in Europa. Per questo nel gennaio 2020 la Commissione europea ha adottato un toolbox per la sicurezza del 5G che misurava i rischi che i Paesi potevano prendere sugli equipaggiamenti, dando la possibilità di bloccare la rete core se i fornitori sono soggetti a manovre intrusive da parte di agenzie di intelligence”, ha detto Breton. Tuttavia solo 10 Paesi europei hanno completato il processo, come emerge da un aggiornamento della strategia di Bruxelles. “Sottolineo l’importanza di accelerare la sostituzione dei fornitori a rischio. La Commissione implementerà il toolbox nelle sue forniture bloccando Zte e Huawei dalle sue forniture. Siamo riusciti a ridurre ed eliminare l’esposizione in settori critici come l’energia, quando tutti ci dicevano che era impossibile. Per il 5G deve avvenire lo stesso”, ha aggiunto il commissario.

Nello specifico, il blocco della Commissione si applica alle sedi dello stesso ente, a tutte le agenzie che dipendono da Bruxelles e riguardano contratti in essere con Huawei e Zte. Contratti che, a quanto pare, la stessa Commissione che sollecitava i suoi 27 Stati a rivedere i fornitori delle reti non aveva toccato fino a oggi. Breton ha sollecitato anche le altre istituzioni comunitarie, leggi Parlamento e Consiglio, a sganciarsi dai due colossi del Dragone.

[articolo in aggiornamento]



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di Luca Zorloni www.wired.it 2023-06-15 15:59:38 ,

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